Le sfide delle PMI e anticipazioni marketing per il 2022
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I nostri 5 punti saldi da tenere a mente
Con quante domande è iniziato il tuo 2022?
Probabilmente hai già fatto un attento bilancio di fine anno analizzando i risultati ottenuti, le risorse acquisite, i problemi risolti e le competenze messe in campo.
Ora invece ti starai chiedendo dove e come puoi migliorare, quali sono le opportunità che ti aspettano e i trend che dovresti sfruttare per fare il salto desiderato.
E non sei il solo…
Come te, moltissimi imprenditori si stanno preparando ad affrontare quello che sarà il futuro del marketing, i cambiamenti di prospettiva e le nuove strategie di approccio che caratterizzeranno il 2022.
La trasformazione digitale che ti porterà in cima
In un mondo digitale che corre sempre più veloce, fatto di termini che invecchiano dopo 1 giorno e strategie che talvolta sembrano basate su previsioni astrologiche, a noi piace fotografare quei concetti SEMPLICI e MISURABILI che permettono di astrarre risultati reali.
In altre parole, FACCIAMOLA FACILE
1. Amplia la percezione del TUO MERCATO
Conosci davvero il tuo cliente ideale?
Sai cosa desidera quando compra il tuo prodotto o il tuo servizio?
Sai cosa non lo fa dormire la notte?
O come mai abbandona l’acquisto del tuo carrello?
L’analisi e lo studio del mercato deve essere al primo posto nella tua strategia di marketing.
L’analisi parte da un’idea più ampia del percorso di acquisto del tuo cliente per poi arrivare a un percorso molto più dettagliato e supportato dai dati.
Il 72% dei marketer utilizza strumenti di report per la propria azienda, e solo il 53% va più in profondità.
Ma è proprio questa la chiave per personalizzare i messaggi comunicativi e creare interazioni ad alta conversione. (Fonte: Hubspot).
Piccolo approfondimento personale:
Quando abbiamo avviato la nostra attività di comunicazione e marketing, oltre vent’anni fa, gli strumenti per l’analisi di mercato e del target erano molto diversi. Le ore che ci impiegavamo per andare a fondo nello studio erano moltiplicate almeno per due rispetto a oggi.
Ma questo ci ha permesso di ideare un sistema adattabile al cambiamento dei vari tools. Basato sul ragionamento analitico deduttivo e sul pensiero laterale. Un approccio che non cambierà mai, perché funziona.
Potranno evolvere i mezzi, potremmo scoprire tecnologie pazzesche e sistemi super veloci, ma questi sono solo vantaggi in più. La base deve essere la sostanza.
2. Manda email targettizzate e personalizzate
Anche questo, più che un trend è un evergreen in evoluzione.
Ogni anno c’è il sospetto che l’attività di email marketing possa scomparire, ma i dati, puntualmente, lo smentiscono.
Come mai?
In quanto a RITORNO DELL’INVESTIMENTO le mail non le batte ancora nessuno.
Ogni dollaro speso in email marketing porta un guadagno di 36 volte maggiore (Fonte: Litmus).
Come?
Puntando alla mente (contenuti di alto valore), al cuore (Brand Love) e al portafoglio del cliente (vantaggi/offerte/esclusività).
Nel 2021 il 77% dei marketers ha ottenuto un maggiore coinvolgimento del target nell’ultimo anno (Fonte: Hubspot).
Tramite la mail possiamo mostrare trasparenza e autenticità, sia verso i clienti, sia verso i dipendenti.
Mandare meno mail è la tendenza generale, ma è bene a segmentarle di più e personalizzarle.
E inoltre, nell’anno in cui i cookie di terze parti spariranno, sarà ancora più urgente avere una strategia mail.
Un momento: abbiamo detto cookies?
Sì, sono i “biscotti” che accettiamo ogni volta che apriamo un sito web.
Aiutano a memorizzare le informazioni degli utenti che navigano in rete, quindi sono uno strumento importantissimo di definizione del target.
Tuttavia, entro il 2023, i cookies di terze parti scompariranno per volontà di Apple e Google Chrome.
Quindi per intercettare i clienti dovremo sparare nel mucchio?
Assolutamente no.
Qui ci viene in aiuto il CONTENT MARKETING, che è anche il terzo punto del nostro bullet point.
3. Contenuti di valore che prima educano e poi vendono
Ripetiamo insieme:
i clienti sono persone.
Persone con dei bisogni, dei desideri e dei problemi da risolvere.
E ancora:
le relazioni online funzionano come quelle offline, dove le parole valgono quanto le strette di mano, le buone maniere sono sempre apprezzate e i dati sono fatti.
E quindi?
Quindi possiamo prendere consapevolezza del fatto che se vogliamo attirare nuovi clienti dobbiamo parlare la loro lingua, evitando quel linguaggio esclusivo e volutamente complesso che risulta inadeguato e respingente.
Educare e poi vendere
Cosa ti spinge a continuare la lettura di un testo su un sito?
Cosa ti “aggancia” quando approfondisci il contenuto scritto su un’app?
Pensaci.
È la voglia di scoprire come andrà a finire la storia.
Mettiamo caso che stai consultando un sito di una palestra locale. Al primo click si apre l’home page con uno slogan “Rimettiti in forma insieme a noi”.
E appena sotto la storia del team, i valori, la mission eccetera.
Quel sito si è appena aggiudicato il primo posto sul podio delle banalità.
Così scontato che gli utenti smettono di riconoscerlo come unico.
Lo scrollytelling invece influenza il lettore, facendolo sentire non spettatore, ma un PARTECIPANTE degli eventi sullo schermo.
Nessun clic, nessuna richiesta, nessun pop-up. Solo la storia che si svolge fluida non appena si scrolla verso il basso.
Questo richiede ai designer di ideare immagini straordinarie e ai content creator di raccontare in modo coinvolgente.
Lo scrollytelling rientra nei trend dedicati alla User Experience (l’esperienza che l’utente vive online), insieme ovviamente alla facilità di utilizzo, alla velocità e alla comprensione dei dati.
5. Marketing omnicanale. Hai già organizzato tuo negozio online?
Per il consumatore non esiste più una distinzione fra spazio FISICO e spazio ONLINE (Fonte: Osservatorio Omnichannel Customer Experience).
Significa che la relazione cliente-marchio avviene sempre di più attraverso più canali, in qualsiasi momento e luogo.
Quindi un brand deve rendersi RAGGIUNGIBILE ovunque, da ogni dispositivo e rimandando lo stesso messaggio o la stessa immagine.
Facciamo l’esempio di un negozio fisico che però vende anche tramite e-commerce.
La tendenza è questa:
- circa il 30% dei clienti compra solo nel negozio fisico;
- circa il 55% cerca prima online e poi acquista nel punto vendita fisico;
- meno del 10% compra online;
- i pochi che restano scelgono in negozio e poi comprano online.
Nonostante tutto il punto di vendita fisico rimane ancora il punto di contatto più forte dei clienti con il brand e la base da cui partire per strutturare l’omnicanalità.
Ma i consumatori sperimentano sempre più spesso una doppia vita analogica e digitale, usano tecnologia fissa e mobile, e sono influenzati non solo dai media tradizionali ma anche dai social media.
L’omnicanalità mette il consumatore al centro, prevedendo un sistema interconnesso tra tutti i punti di contatto. Le strategie di immagine e contenuto devono quindi essere coerenti. In questo modo l’utente può non solo interagire con l’azienda con una molteplicità di opzioni, ma anche vivere la medesima esperienza su tutti i touchpoint e non avere interruzioni nel percorso dall’uno all’altro. Per l’utente è possibile iniziare un’attività su un canale e proseguirla su un altro, senza dover ricominciare da capo.
Tiriamo le fila
Siamo giunti alla fine di questa carrellata di trend 2022, che poi per noi sono più punti cardine visti sotto una luce sempre nuova e un occhio sempre più critico.
Come dicevamo, cambiano i tempi, cambiano gli strumenti, ma una volta avviata la propria strada basta andare sempre più in profondità verso la ricerca della qualità.
Perché è solo quella che ti permette di realizzare obiettivi, raggiungere traguardi, costruire relazioni e conquistare i clienti.
Il tuo brand a che punto è?
Ha una posizione efficace? È memorabile? Online va forte?